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Gelem, andiamo! L’incontro con la musica rom

Pubblicato il: 12/05/2009 14:39:48 -


La simpatia per il diverso scaturisce dalla possibilità effettiva di riconoscergli in qualche cosa – fosse anche solo una ricetta di cucina o un modo di suonare – una maestria, ovvero una abilità o competenza di cui noi pure potremmo diventare partecipi...
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Questa ipotesi è stata prima intuita e poi ampiamente verificata dagli alunni della scuola statale secondaria di primo grado “Chiarini De Lollis” di Chieti, in un progetto di incontro e conoscenza con la cultura rom che ho avuto modo di raccogliere e documentare in occasione della seconda valutazione nazionale INVALSI sui laboratori musicali nelle scuole italiane. Alla “Chiarini De Lollis”, da diversi anni impegnata in progetti di educazione all’intercultura, anche in collaborazione con istituzioni come Medici senza Frontiere e Caritas, il progetto è stato l’occasione per affidare un ruolo trainante a docenti e studenti dell’indirizzo musicale che la scuola vanta nel proprio Piano dell’Offerta Formativa. Tra le iniziative intraprese per favorire interazioni positive con gli insediamenti di famiglie rom presenti sul territorio, si è rivelata decisiva la progettazione di un incontro con un portatore d’eccezione di questa cultura, Santino Spinelli, residente in Abruzzo, musicista, cantautore e docente di lingua e cultura zingara all’università di Trieste. A seguito dell’interesse e dello stupore scaturiti dall’incontro, Spinelli stesso, insieme ai professori di strumento della scuola, ha guidato gli alunni del corso a indirizzo musicale e del coro dell’istituto nelle varie fasi di realizzazione dell’inno transnazionale rom Gelem, gelem (Andiamo).

I ragazzi hanno memorizzato per imitazione melodia e testo del canto, proposto nella sua versione romanès abruzzese, e hanno imparato alcune figure ritmiche d’accompagnamento caratteristiche della musica tradizionale rom. L’insegnante di violino, Mirella Orlandi, lavorando con gli altri insegnanti di strumento sulla registrazione degli incontri, ha trascritto, concertato e diretto le varie parti strumentali e vocali, ricavando una partitura adatta alle capacità degli allievi.

L’ascolto del brano così realizzato produce un effetto singolare (cfr. il file audio allegato): in primo piano balza il coinvolgimento con cui questi ragazzi di scuola media hanno fatto propri i caratteri timbrici ed espressivi, oltre che meramente strutturali, di questa musica, riuscendo a mettere a punto una esecuzione di grande impatto comunicativo. Paradossalmente, anche gli aspetti che da un certo punto di vista potrebbero apparire come deficienze esecutive (l’emissione fortemente di gola delle voci, le note acute un po’ calanti, la ripetizione ritmica un po’ “rude”) risultano motivate dal contesto e rendono ancora più chiaro il significato estetico complessivo dell’operazione: tra i modi di esprimersi musicalmente dei ragazzi abruzzesi e quelli dei ragazzi rom, i tratti comuni ci sono eccome!


Ascolta l’inno transnazionale rom “Gelem, gelem” cantato dagli studenti della scuola “Chiarini De Lollis” di Chieti.

Per approfondire:
• Mirella Orlandi, La musica rom, in: Lida Branchesi (a cura di), Laboratori musicali. Continuità e qualità, Armando, Roma 2006: pp. 126-131.
http://www2.invalsi.it/RN/valmuss2/sito/index.htm

La scuola statale secondaria di primo grado “Chiarini De Lollis” di Chieti è impegnata da anni sul fronte della promozione dell’educazione musicale tra gli adolescenti. L’introduzione di un indirizzo musicale ha senz’altro favorito la diffusione di una sensibilità particolare nei confronti dei laboratori musicali che, oltre a perseguire obiettivi puramente disciplinari, servono da stimolo per attivare collegamenti trasversali tra le discipline di studio. Il progetto citato in questo articolo aveva per titolo “Incontrare e conoscere la cultura rom”.

Franca Ferrari

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